Io faccio parte della generazione degli anni ’80 e potrei dire che sono cresciuto a pane, calcetto e biliardino. Quando ero bambino i videogiochi iniziavano a far sognare i ragazzi della mia età, ma insieme a tutti quelli del mio quartiere, ho passato praticamente ogni pomeriggio invernale all’oratorio. Quando era bello, giocavamo all'aperto a calcetto o a basket. In caso di pioggia, tutti dentro a gridare come matti nella baraonda fatta di biliardini, ping-pong, flipper, subbuteo. Considerando che era l’oratorio era gestito da frati, ogni due minuti un bambino veniva messo in punizione in un angolino per aver detto parolacce, insultato un compagno o un avversario, o nel caso peggiore bestemmiato. Beata ingenuità. Che meraviglia!!
D’estate poi, tutto si spostava in spiaggia, con in più le gare di palline, i racchettoni, le partite di calcio in riva al mare o i tornei di briscola bugiarda o scopone scientifico in compagnia di un bel gelato o una granita.
Erano anni divertenti, c’erano delle regole, ma erano dettate dal buon gusto e dal rispetto per gli altri. Le tasse? Qualcuna, ma non certamente il delirio di oggi. La politica faceva schifo anche negli anni ’80, ma al confronto di oggi era uno scherzo. Anche allora chi era al potere guardava alle proprie tasche. Anche allora c’erano tanti criminali, ma al confronto con quelli di oggi, i democristiani e socialisti dei miei tempi erano dei dilettanti.
Ma lasciamo perdere questi discorsi per il momento, anche se meriterebbero all’incirca i venti volumi della enciclopedia Conoscere nella sala dei miei genitori. Quello di cui vorrei scrivere oggi è l’ultima assurdità italiana: Biliardino come i videopoker. Non hai l’autorizzazione? Peggio per te, ti becchi la multa. Anche se è gratuito!
Per chi non l’abbia ancora capito, perfino dopo oltre 2 anni di farsa medico-sanitaria, è una corsa sfrenata a ripulire le tasche della gente. Ma ancora in pochissimi se ne sono resi conti. Incredibile!!!! Mi prudono le mani soltanto a pensarci. Dopo le tasse sul qualunque cosa, perfino sull'aria che respiriamo, adesso mettono gli occhi sul biliardino. E magari in futuro sul ping-pong, il calcio tennis, la pallavolo, le carte al bar!!!
Non c’è fine alla pazzia. Non c’è fine alla volgarità di queste persone che si eleggono a dei in terra e pretendono di giocare con le vite delle persone e di decidere cosa è bene o cosa è male.
Il biliardino in spiaggia è una delle cose più belle che esista. E’ un tormentone infinito, un oggetto di libertà, di amicizia, di sana competizione e sfottò. Un elemento delle tradizione italiana, un modo per creare ricordi indelebili nella memoria del persone.
Chi non ha mai sudato come una bestia all’idea dell’umiliazione di dover passare sotto il biliardino dopo aver perso per 6 a zero? Oppure chi non ha mai cercato di rubare un gol frullando come un pazzo sclerotico e allo stesso tempo negando di averlo fatto? Chi non ha scommesso un gelato, una pizza, un gavettone, un umiliazione qualsiasi in spiaggia in caso di sconfitta? Chi non ha sognato di vincere il torneo di luglio e vedere la sua foto al bar per un mese intero?
Tutto questo sarà soltanto un ricordo, diventerà parte della storia italiana destinata al dimenticatoio, insieme ai film di Bombolo, Pierino, Lino Banfi, Franco e Ciccio e tutti gli altri che vogliono cancellare perchè non inclusivi, non political-correct, banalmente e ingenuamente razzisti, contro l'ambiente, i meridionali, i gay, o chissà quale altra idiozia si inventeranno domani.
Ma la cosa più assurda, è che il biliardino scomparirà dalle spiagge semplicemente perché un gruppo di criminali ha deciso che doveva essere introdotta un’altra tassa. Come se non ce ne fossero troppe, anche per le cose gratuite, come una partita a calciobalilla.
Ah già, il biliardino in spiaggia non è sempre gratuito, scusate, mea culpa, ho sbagliato. Nel 95% dei casi costa addirittura un euro!!! E arricchisce le tasche del proprietario dello stabilimento balneare. Che per di più, non paga le tasse. Che vergogna, vero?
E quindi, ecco la mano dello stato che arriva per impossessarsi di quello che NON E’ SUO, per imporre una tassa su 15 minuti di puro spasso, sano divertimento, adrenalina, passione, libero sfogo meritato per ventenni, quarantenni o sessantenni che siano.
Quando quest’estate i vostri bambini vi chiederanno: mamma, papa, dove è il biliardino? O dove è il ping-pong, il flipper, il campetto per il calcio tennis o la pallavolo, voi rimpiangerete di non aver letto con loro i libri dei gemelli Tuttle. Avrete perso un modo semplice per spiegare loro cosa siano le tasse e chi siano realmente quei criminali che un giorno si svegliano e decidono di tassare qualcos'altro. Per ingrassare le loro tasche e svuotare quelle della massa di persone ignoranti (nel senso che ignorano), dei milioni di ebeti che non hanno ancora capito il significato della parola LIBERTÀ.
E credete a me, alla prossima occasione, la prossima estate, o quella dopo, diranno che le carte da gioco sono illegali, che una partita a scopa o a briscola al bar in spiaggia equivale a una bisca clandestina. Attenzione, perchè quando succederà, rischierete di essere portati in questura per accertamenti per aver vinto una birra al torneo di tressette in spiaggia!
Ricordate, un bel libro è il regalo migliore che possiate fare ai vostri bambini. Acquistate la collana de I Gemelli Tuttle e leggetela loro in spiaggia fra una partita di biliardino e l’altra. Un giorno i vostri figli vi ringrazieranno per averli cresciuti più svegli e consapevoli dei criminali che volevano tassare ogni loro minuto passato a rollare le stecche del bellissimo calciobalilla.
Buona settimana a tutti
Marco
P.S. Se vuoi condividere questo articolo invia questo link a familiari, amici, conoscenti, e magari anche a chi non la pensa come te. Perché il biliardino deve rimanere una colonna portante dell’adolescenza di ogni italiano. Non c'è tassa che tenga!